Quantcast
Channel: L'intraprendente » I conti della serva
Viewing all articles
Browse latest Browse all 5

Pure sposarsi è un problema, nello Stato di polizia fiscale

0
0

burocraziaFino ad ora pensavo di aver visto i casi più disparati in termini di controlli mossi dalla Pubblica Amministrazione, ma questo mi mancava proprio. Giorni fa mi hanno sottoposto il caso di un controllo mosso dalla Guardia di Finanza contro due privati cittadini, entrambi lavoratori dipendenti. La loro colpa era quella di essere convolati a giuste nozze nel lontano anno 2009. Quindi, «ai sensi dell’art. 32 d.p.r. 29.09.1973 n.600 e 51 d.p.r. 26.10.1972 n. 633 e con riferimento alla predetta cerimonia, si prega di voler compilare il questionario, relativo al pagamento dei seguenti eventuali acquisti e per l’esecuzione delle prestazioni connesse con: bomboniere, fioraio, orefice, abiti da cerimonia, tipografia, ristorante, fotografo, estetista, parrucchiere, intrattenimento e noleggio auto per cerimonia». «Il questionario dovrà essere consegnato entro quindici giorni dalla ricezione», ma la cosa più inquietante è questa: «in caso di mancata restituzione del questionario o di restituzione di esso con risposte incomplete o non veritiere, si renderanno applicabili le sanzioni di cui all’art. 11, 1° comma del d.lgs. n°471/97». La norma predetta recita: «Sono punite con la sanzione amministrativa da lire cinquecentomila (€ 258,22) a lire quattro milioni (€ 2.065.82) le seguenti violazioni: a) omissione di ogni comunicazione prescritta dalla legge tributaria anche se non richiesta dagli uffici o dalla Guardia di finanza al contribuente o a terzi nell’esercizio dei poteri di verifica ed accertamento in materia di imposte dirette e di imposta sul valore aggiunto o invio di tali comunicazioni con dati incompleti o non veritieri; b) mancata restituzione dei questionari inviati al contribuente o a terzi nell’esercizio dei poteri di cui alla precedente lettera a) o loro restituzione con risposte incomplete o non veritiere; c) inottemperanza all’invito a comparire e a qualsiasi altra richiesta fatta dagli uffici o dalla Guardia di finanza nell’esercizio dei poteri loro conferiti».

Mi domando se un qualunque cittadino conservi ricevute e scontrini fiscali per cinque anni se non è ammessa nessuna detrazione fiscale derivante da tali spese. A me, farebbe indisporre il solo fatto che mi venga recapitato a casa un questionario del genere e, quel che è peggio, il fatto che mi vengano chiesti scontrini fiscali a dimostrazione delle mie spese, anche di modica entità, come può essere parrucchiere, estetista o fioraio. Ma il fatto che mi fa piombare nel mondo del grottesco è quello che rischio, a discrezione del funzionario deputato al controllo, una sanzione di importo pari a duecento euro per ogni ricevuta non conservata o risposta giudicata non soddisfacente. Da oggi i privati cittadini coadiuveranno i funzionari della Pubblica Amministrazione nelle loro indagini contro tutto il settore matrimoni e, nella maggior parte dei casi, si uniranno con i disonesti nel pagamento delle ammende, avendo come unica colpa la non conservazione dello scontrino fiscale di quindici euro del parrucchiere per almeno cinque anni. Ora che sono al corrente che tutto può accadere non mi sposerò mai più oppure prenderò a noleggio un magazzino per custodirvi tutti gli scontrini fiscali della mia vita.


Viewing all articles
Browse latest Browse all 5

Latest Images

Trending Articles





Latest Images